Quando si decide di intraprendere una ristrutturazione edilizia, in molti credono che la prima persona da contattare sia l’impresa che eseguirà materialmente i lavori, col timore di dover affrontare troppi passaggi e costi evitabili. Questa convinzione è uno degli errori più comuni: affidarsi subito all’impresa senza l’intervento preventivo di un professionista può generare problemi progettuali, amministrativi e legali con conseguenze spesso onerose e, alcune volte, irreversibili. Il vero artefice del progetto di ristrutturazione, infatti, non è quasi mai l’impresa, ma una figura tecnica abilitata, investita di precise responsabilità professionali e di legge.
Chi può davvero redigere un progetto di ristrutturazione?
Nel panorama edilizio italiano, solo alcune figure sono abilitate dalla normativa vigente a redigere e firmare progetti di ristrutturazione. Si parla in particolare di architetti, ingegneri e geometri. Si tratta di professionisti iscritti ai rispettivi ordini o collegi professionali, un requisito imprescindibile per poter operare legalmente e garantire la conformità dei progetti alle normative urbanistiche e tecniche in vigore. Ognuno di questi professionisti ha competenze specifiche:
- L’architetto è in grado di occuparsi sia della progettazione creativa che tecnica, gestendo interventi complessi, modifiche strutturali, progetti di interior design e direzione dei lavori di ampio respiro.
- L’ingegnere ha un ruolo cardine soprattutto in caso di interventi strutturali rilevanti, consolidamenti antisismici e riqualificazioni impiantistiche.
- Il geometra è spesso la scelta ideale per lavori meno complessi, come frazionamenti, piccoli ampliamenti, ristrutturazioni ordinarie e pratiche catastali.
Tutte queste figure svolgono il ruolo di tecnico progettista, garantendo la conformità del progetto di ristrutturazione alle norme tecniche e urbanistiche, e firmando i documenti necessari alla presentazione delle pratiche edilizie. L’impresa, invece, pur essendo fondamentale nella realizzazione materiale degli interventi, non ha le competenze e le abilitazioni per occuparsi della progettazione né tantomeno per assumersene la responsabilità formale e legale.
L’errore di rivolgersi direttamente all’impresa
Contattare un’impresa prima di aver incaricato un tecnico può sembrare una scorciatoia per risparmiare tempo e denaro, ma nella realtà comporta rischi notevoli. Spesso si pensa che l’impresa possa consigliare direttamente sulle soluzioni progettuali migliori, sulle pratiche amministrative e sulle scelte tecniche: questo non è solo inefficace, ma anche potenzialmente illegale. L’impresa può eseguire lavori solo sulla base di un progetto approvato e regolarmente depositato dagli enti preposti, e non può occuparsi, né tantomeno firmare, un progetto di ristrutturazione.
Gestire una ristrutturazione senza l’aiuto di un professionista significa rinunciare a:
- Un’analisi accurata delle potenzialità e dei limiti dell’immobile;
- L’ottimizzazione degli spazi e la valorizzazione architettonica;
- La verifica della conformità urbanistica e catastale;
- Un supporto per la gestione delle pratiche burocratiche e amministrative;
- Il rispetto delle norme di sicurezza in cantiere;
- L’assicurazione che i lavori rispettino qualità, tempi e costi stabiliti.
Chi si affida solo alle indicazioni dell’impresa rischia di trovarsi con lavori non a norma, errori progettuali, contestazioni edilizie e costi imprevisti spesso superiori a quelli previsti da una buona pianificazione tecnica iniziale.
Il percorso corretto per una ristrutturazione di successo
La prassi più sicura e razionale prevede di rivolgersi subito al tecnico progettista che, dopo un sopralluogo, studierà insieme al committente l’intervento più adatto, traducendo le esigenze del cliente in un progetto concreto. Questa attività comprende:
- La redazione del progetto preliminare ed esecutivo;
- La scelta dei materiali e delle soluzioni tecniche più efficienti;
- La preparazione e presentazione delle pratiche edilizie agli uffici competenti;
- La nomina del coordinatore della sicurezza in cantiere dove necessario;
- La direzione e supervisione dei lavori, con verifica della corretta esecuzione delle opere;
- Il coordinamento delle diverse professionalità coinvolte, inclusa l’impresa esecutrice, il termotecnico, lo strutturista e, se serve, altri specialisti.
Solo a progetto ultimato e validato dall’ente di competenza il cliente può scegliere l’impresa che si occuperà della realizzazione, solitamente tramite richiesta di preventivi su base di un capitolato dettagliato stilato dal tecnico. Questo approccio tutela il committente su ogni fronte: qualità, efficienza, risparmio, sicurezza e rispetto delle norme urbanistiche.
Non va sottovalutata inoltre la gestione delle pratiche di detrazione fiscale: il professionista incaricato, se abilitato, può redigere e firmare tutta la documentazione richiesta, assicurando la regolarità dei lavori e la possibilità di accedere agli sgravi di legge.
Quando scegliere architetto, geometra, o ingegnere
La scelta della figura tecnica più adatta dipende dalla tipologia dei lavori:
- Per interventi ordinari o di modesta entità (come l’apertura di vani, rifacimento bagni, cambi di destinazione d’uso non strutturale), il geometra rappresenta spesso la soluzione più indicata: ha una profonda conoscenza delle normative correnti e dei procedimenti pratici coinvolti.
- Davanti a progetti complessi, ampliamenti volumetrici, ristrutturazioni che coinvolgano la struttura portante o la progettazione di spazi dal punto di vista architettonico, la figura dell’architetto entra in gioco, forte della sua formazione trasversale tra tecnico, creativo e direttore lavori.
- Quando invece si parla di antisismica, impianti tecnologici avanzati, adeguamenti strutturali o di progetti in cui la componente tecnica supera quella estetica, può risultare fondamentale il contributo di un ingegnere abilitato.
Collaborazione tra professionisti
Molti studi associati di geometri, architetti e ingegneri lavorano in forma integrata per poter offrire al cliente tutte le competenze necessarie, coordinando le varie professionalità e suddividendo incarichi e responsabilità secondo le proprie specializzazioni.
Questa modalità consente di abbinare la massima efficienza con la capacità di trovare soluzioni innovative per le esigenze del cliente, affrontando la ristrutturazione in modo globale, dalla progettazione preliminare fino al collaudo e alla consegna dell’immobile.
Ricapitolando, non esiste ristrutturazione legalmente valida senza l’intervento di un tecnico abilitato e regolarmente iscritto all’albo professionale di riferimento. Rivolgersi direttamente all’impresa significa rinunciare alla tutela della progettazione, all’ottimizzazione delle risorse e, frequentemente, esporsi a sanzioni o a spiacevoli imprevisti. Solo i veri professionisti con le giuste competenze sono in grado di guidare il processo di ristrutturazione dal primo all’ultimo passo, traducendo i desideri e le necessità del cliente in un progetto sicuro e conforme alla legge.