Scegliere fiori duraturi per le tombe è un gesto di rispetto e cura verso i propri cari, ma molte persone commettono inconsapevolmente l’errore di affidarsi esclusivamente al valore estetico, sacrificando la resistenza e la longevità che invece dovrebbero guidare la scelta. Ogni struttura cimiteriale presenta condizioni ambientali spesso estreme: esposizione prolungata al sole estivo, gelate invernali, vento, scarsità di acqua e, non di rado, mancanza di manutenzione frequente. In questo contesto, alcune varietà di fiori risultano nettamente più adatte di altre e garantiscono composizioni belle e fresche più a lungo, evitando l’effetto trascurato dovuto a fiori sfioriti o deteriorati in pochi giorni.
Gli errori più comuni nella scelta dei fiori per le tombe
Il primo errore classico è prediligere fiori delicati e troppo esotici, attratti dai colori intensi o dalle forme singolari. Fiori come le tulipani o alcune rose da taglio, per esempio, sono particolarmente sensibili alle variazioni climatiche: se posizionati all’esterno, in estate o a inizio inverno, possono perdere freschezza già dopo 24-48 ore, lasciando solo steli secchi e petali appassiti. Altri esempi sono azalee e orchidee: pur splendide, richiedono costante umidità e temperature stabili, condizioni introvabili in quasi tutti i cimiteri italiani.
Un secondo errore frequente è quello di lasciare i fiori recisi troppo a lungo nella confezione di plastica, restringendo la circolazione d’ossigeno e favorendo la formazione di muffe e odori sgradevoli. Altrettanto controproducente è non sostituire l’acqua nei vasi, o non tagliare di traverso i gambi prima di posizionarli: queste piccole accortezze sono invece fondamentali per prolungare la vita delle composizioni.
I fiori che durano di più al cimitero
Per ottenere una decorazione funebre che sia non solo bella ma anche resistente, bisogna orientarsi verso specie rustiche, capaci di sopportare calore, freddo, vento e minore apporto idrico senza grandi cure. Fra le scelte migliori si distinguono:
- Crisantemi: considerati per eccellenza il fiore dei defunti in Italia, sono disponibili in tantissime varietà e colori. I loro steli robusti, i petali carnosi e la capacità di resistere sia al caldo sia alle basse temperature li rendono perfetti per ogni stagione. I crisantemi possono durare anche 15 giorni all’aperto, risultando una delle soluzioni più pratiche e significative.
- Garofani: fiori dall’ampia gamma cromatica, noti per la lunga durata sia come recisi sia come pianta. Resistono bene alle intemperie e mantengono il loro aspetto fresco anche per due settimane o più. Sono inoltre molto simbolici, rappresentando amore eterno e devozione.
- Pervinca: pianta perenne sempreverde, portatrice di piccoli fiori a stella che simboleggiano fedeltà e amicizia. È apprezzata per la grande resistenza e per il fatto che richiede pochissima manutenzione; si adatta sia all’ombra che al sole, prolungando la fioritura da maggio a metà estate.
- Narcisi: tra le bulbose, sono tra i pochi fiori che riescono a garantire colore e vivacità in primavera. I loro steli si mantengono eretti anche con improvvisi sbalzi di temperatura, risultando una scelta gradevole e durevole.
- Lavanda: ideale per chi cerca una pianta profumata e resistente, la lavanda rimane vigorosa per tutta l’estate e si adatta anche a temperature estreme. Con i suoi toni delicati e la sua rusticità, è perfetta per tombe esposte al sole diretto.
- Elleboro: chiamata anche “rosa di Natale”, è apprezzata per la sua capacità di fiorire nel periodo più freddo dell’anno. L’elleboro tollera bene sia il gelo sia la siccità, mantenendo la propria eleganza anche in condizioni difficili.
Fiori recisi e piante perenni: confronto e consigli su utilizzo
Molte persone si chiedono se sia meglio usare fiori recisi oppure optare direttamente per piante perenni, magari da coltivare in piccoli vasi o aiuole. Tutto dipende da fattori come la frequenza di visita alla tomba, le condizioni climatiche della zona e le preferenze personali.
Vantaggi dei fiori recisi
- Donano immediata eleganza e varietà cromatica.
- Possono essere cambiati spesso, adattando la scelta alle stagioni e alle ricorrenze.
- Sono ideali per occasioni simboliche specifiche (ad esempio anniversari, compleanni, festività come il 2 novembre).
Tuttavia, come già evidenziato, conviene preferire garofani, crisantemi, alstroemerie, amaryllis e gigli: tutte varietà note per la loro tenuta anche dopo il taglio.
Vantaggi delle piante perenni
- Garantiscono una presenza decorativa costante tutto l’anno.
- Richiedono minore manutenzione e possono fiorire più volte in stagioni diverse.
- Innalzano il livello simbolico della devozione, trattandosi di esseri viventi che continuano a crescere e rigenerarsi.
Esempi eccellenti di perenni per il cimitero sono lavanda, pervinca, elleboro, rose antiche e narcisi, come già visto.
I consigli pratici per far durare di più le composizioni floreali
Per chi comunque desidera portare fiori freschi e farli durare il più a lungo possibile sulla tomba, è essenziale seguire alcuni accorgimenti:
- Tagliare sempre i fusti in diagonale, facilitando così l’assorbimento dell’acqua.
- Rimuovere foglie e rami inferiori che entrerebbero in contatto con l’acqua, per prevenire la formazione di muffe.
- Usare spugna o schiuma floreale come base, soprattutto nei periodi caldi.
- Evitare di mantenere i mazzi per giorni nella plastica: meglio lasciarli respirare appena arrivati al cimitero.
- Cambiare frequentemente l’acqua e lavare i vasi per limitare la proliferazione batterica.
- Un piccolo trucco della tradizione: aggiungere qualche granello di zucchero all’acqua, soluzione che sembra aiutare a mantenere la freschezza dei fiori più a lungo.
Infine, quando possibile, è consigliabile alternare fiori recisi e piante vive, scegliendo sempre varietà robuste e adatte al contesto cimiteriale. In alcune regioni, tradizionalmente si usano soprattutto crisantemi e garofani, non solo per ragioni pratiche ma anche per la ricca simbologia che li accompagna nella cultura italiana.